ss_blog_claim=a290fbfb2dabf576491bbfbeda3c15bc

Friday, September 24, 2004

Un urlo al mondo

Se scrivere e' un dono, non scrivere talvolta puo' essere un dono ancora piu' grande, ma tacere puo' essere una grande sofferenza, almeno per quanto mi riguarda, e nel mio caso non per glorificare me stessa, ma per poter urlare al mondo che non condivido il modo in cui gira.

Non condivido la politica di chi lo dirige e soprattutto non condivido la stupidita' di chi e' solo capace a lamentarsi ma non fa assolutamente nulla per cambiare nulla.
Forse e' la rassegnazione della gente che piu' mi adira.
Io definisco me stess Mrs Complaining numero 1, ma finora non ho raggiunto grandi obiettivi.
Voler cambiare il mondo e' forse un obiettivo troppo grande per le mie forze, ma almeno ci provo.
In questo quadro quando nel 1995 ho avuto il primo approccio con l'Internet ne sono stata entusiasta, perche' ho capito subito la grande potenzialita' e il potere rivoluzionario di un tale mezzo.
Si, io paragono l'impatto di Internet alla Rivoluzione Francese.
In fondo l'eredita' della Rivoluzione francese non e' stata nei nuovi ideali che ha contribuito a diffondere.
Il grande cambiamento e' stato a livello sociale.
Al posto del re e di pochi nobili sono arrivati al potere I medio alto borghesi che hanno contribuito a creare un'economia in cui la ricchezza era piu' distribuita.
E questo e' esattamente quello che l'internet rendera' possible.
La morte di Dinosauri come le telecoms e la nascita di una classe di piccoli, intelligenti inprenditori.
Le infrastrutture della comunicazione non saranno piu' appannaggio di pochi, perche' il loro prezzo e' sceso a tal punto da rendere possible la frammentarizzazione in migliaia di "connectivity points".
Io arrivo persino al punto di parlare di "customers' owned infrastructures", ma questa al momento puo' sembrare fantascienza (ma avverra' prima che uno se lo aspetti, almeno in paesi come la Cina)
Io vedo l'Europa avviarsi verso non solo il declino economico ma anche verso il conseguente decline tecnologico.
E' il prezzo che pagano le nazioni in cui una unita' centrale agisce non a favore dei propri cittadini, a favore dell'economia, ma a favore di pochi gruppi monopolistici che detengono e vogliono continuare a detenere il mercato. In poche parole si sacrifica il progresso perche' questo e' contro l'interesse di pochi.
In America si spinge a consumare piu' petrolio, anche se e' risaputo che un giorno non molto lontano non ci saranno piu' riserve, e solo perche' ci sono grossi gruppi che hanno interesse a vendere sempre di piu'
In Cina si incentive a risparmiare il petrolio, perche l'economia dipende dalla sua disponibilita'.
Chi dei due lei pensa che avra' un futuro?
In Italia l'unica frequenza libera per il Wireless e' 26 GHz, quando tutte le nazioni piu' progredite hanno firmato un accordo che lasciava all'uso dei propri cittadini la frequenza libera di 2.4GHz.
( Anche l'Italia ha firmato, ma ora si schiera dietro l'asserzione"per uso privato", come se usare l'Internet fosse per uso pubblico!)
Questo significa che in Inghilterra ad esempio ci sono tantissimi piccolo ISP che hanno una certa indipendenza dal Monopolio grazie al fatto di possedere (molto poco costosi) sistemi Wireless.
In commercio per ora non c'e' nessun sistema Wireless che funzioni con la frequenza di 26 GHz.
Tutto questo io vorrei poterlo urlare, a voce cosi' alta da poter raggiungere le orecchie di quelli che si lamentano e non fanno nulla.
Gli Ignavi del 21mo secolo.

Patrizia da un World on IP

patrizia@worldonip.com

No comments:

 
ss_blog_claim=a290fbfb2dabf576491bbfbeda3c15bc