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Friday, December 16, 2005

Le mille illusioni di chi non vuole crescere.

C'e' solo una condizione in cui noi Italiani potremmo risolvere i nostri problemi ed e' fare uno sforzo enorme per cambiare il nostro modo di pensare e il nostro modo di agire.
Se riuscissimo a liberarci da un'economia basata sullo spreco, fare investimenti nei trasporti pubblici e nelle ferrovie in modo particolare, praticare una finanza austera ad ogni livello, compresa la fine al ricorso del facile indebitamento, allora potremmo fantasticare su un possibile cambiamento.
L'irresponsabilita' e' nient'altro che la nostra protensione alla vigliaccheria.
Essere un leader a volte significa anche illuminare la pubblica opinione su aspetti inesplorati.
Un giorno scopriremo che la "corsa al mattone" e' diventata la nostra economia e che la nostra illusione circa la "produttivita'" e il "consumismo" non risollevera' piu' il nostro comportamento malato.
La carenza stessa di nuovi indebitamenti da sola gettera' nel caos la finanza, e l'esperienza sara' grave soprattutto per quelli che hanno investito nei buchi neri dei derivati del commercio.

Invece di preparare i cittadini per un mondo che da tempo e' cambiato e che richiedera' nuovi modelli di vita, i nostri leader continuano a propinarci l'ottimistica visione di un mondo in cui tutto non solo continuera' come e' sempre stato, ma anzi, migliorera'.
La domanda e' questa:
Lo fanno per cinismo o per stupidita' o per altri motivi?

Un po per tutti e tre i motivi, ma soprattutto perche' sarebbe altamente improduttivo presentare una realta' diversa da quella che tutti sognano.
Noi ci aspettiamo una certa vita perche' in definitiva VOGLIAMO una certa vita.
E questo e' tipico di un comportamento infantile.
Questo infatti e' esattamente il comportamento dei bambini al di sotto dell'eta' della ragione, dovuto al loro egocentrismo.
La forza della pubblicita' e degli altri mezzi psicologici usati per un completo lavaggio del cervello esercitato sul consumatore medio, producono proprio questo risultato.
Impediscono il passaggio da un livello infantile di ragionamento ad un livello critico tipico dell'eta' adulta.

E questo e' ben visibile e manifesto se si considera il comportamento e i passatempi dell'italiano medio, se si analizzano i suoi acquisti e le sue aspirazioni.
Se si analizzano le mille illusioni di chi non vuole crescere, perche' la realta' della vita adulta e' ben diversa dal mondo dei balocchi di chi vuole restare un eterno bambino, allora si ha la rappresentazione reale di un paese che e' destinato ad un risveglio molto, molto spiacevole.

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