Gent. Dott. Bairati,
Innanzitutto mi scuso per il leggero ritardo in cui Le scrivo.
Ma vede, ora vivo in campagna, a Sanfre', e non ho la DSL...
La ringrazio per aver dedicato parte del suo prezioso tempo ad ascoltare le mie lamentele e prontamente le faccio avere I miei commenti.
Premesso che non ho nulla contro la sua persona, anzi, se posso esprimere un giudizio lei mi e' anche simpatico, ma non pensi di essersi liberato di me con cosi' poco.
Io non desisto, e non desitero' mai.
Vede io sono una vittinma dell'educazione religiosa che mi e' stata giustamente o ingiustamente imposta nell'infanzia.
Sono vittima di quei principi che sono stati inculcati nel mio cervello in tenerissima eta' e di cui, nonostante il mio agnosticismo e la mia attuale irrilegiosita', non riesco a liberarmi.
Uno di questi e' credere nei proproi ideali e portare avanti le proprie battaglie contro tutto e contro tutti.
Lei sorridera', si', avere la DSL a Sanfre' non e' poi un grande ideale, ma non e' nella Broadband in cui io credo, e' in questa idea di progresso che vedo ingiustamente negato a chi come me decide di vivere fuori citta'.
E' la discriminazione dei cittadini dovuta al numero.
Si', noi italiani contiamo solo piu' come numero.
Numero di voti per le elezioni, numero di consumatori per I servizi.
E poco importa se si tratta di servizi di pubblica utilita', che nell'anno 2005 sono considerati essenziali nel resto del mondo civilizzato.
Quello che lei asserisce e' solo parzialmente vero.
La Telecom e' una societa' privata (ma per me non lo e' affatto, perche' a tutti gli effetti detiene il monopolio delle linee telefoniche) che pero' elargisce un Servizio pubblico e NON E' OPERA DEI POLITICI OCCUPARSI DEI SERVIZI PUBBLICI?
Vede, Il suo progetto di copertura del territorio e' encomiabile e grandioso, ma I tempi lo rendono obsoleto.
Nel campo tecnologico quello che non si fa oggi e che si rimanda a domani non serve a nulla.
Non seguire il progresso oggi non significa restare Fermi, significa andare indietro e tanto piu' il progresso tecnologico corre in fretta, tanto piu' in fretta noi stiamo arretrando.
Perche' in Europa, in Francia, in Germania, certe cose sono possibili e in Italia no?
Non penso di appartenere ad un paese di idioti, tutt'altro...
Troppa burocrazia? Puo' darsi, ma cosa si fa per combatterla?
Sono decenni che si parla dei diritti dei lavoratori.
Quello di cui non si parla sono i doveri.
Ha mai provato a fare il 187 da privato cittadino?
Lei che e' vissuto in Germania si renderebbe immediatamente conto dell'enorme dislivello.
Qui da noi la maleducazione regna sovrana, il modo migliore per disfarsi di un cliente e' o non rispondere del tutto o nel metter giu' la cornetta.
E cosa puo' un normale cittadino?
NULLA
Solo arrabbiarsi e maledire il giorno in cui e' nato in questo paese.
E' vero, c'e' di peggio, c'e' sempre la Nigeria...
Le auguro una splendida giornata
Dott. Fulvia Patrizia Broghammer
Wednesday, July 20, 2005
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