Egregio dott. Arrigo Andreoni,
Non ho il suo indirizzo (che penso sia segretissimo) per cui le scrivo dal mio Blog, sperando che qualcuno ci capiti e legga quello che gli Italiani pensano di lei e della societa' che lei "Menareggia".
Lei non e' un politico, per cui non posso far leva sulla sua sete di voti, non ho alcuna influenza sulle nomine di alto "Manager" per cui non posso fare latenti minacce e cose del genere.
L'unica cosa a cui mi posso appellare e' il suo amor proprio e la stima che bene o male lei puo' avere di se stesso, sperando che questa non sia oscurata, come spesso accade di questi tempi, dalla sua sete di potere e di denaro.
Io penso che lei non sia uno stupido e che sia anche una persona colta, nonche' ambiziosa, se non non sarebbe arrivato dove e' arrivato.
Nei pochi momenti in cui puo' pensare di se', di quello che e', di quello che ha raggiunto, non si e' mai posto la domanda:
CHI VERAMNTE SONO?
COME MI VEDONO GLI ALTRI?
Vede, io sono una persona normale, forse anche un po ingenua nel mio idealismo e forse anche vittima della mia educazione pseudo religiosa cattolica.
Io sono agnostica, non vado in chiesa, dico peste e corna dei politici e dei religiosi, ma non riesco a liberarmi di quell'esame di coscienza a cui sono stata abituata fin dalla primissima infanzia.
Non riesco a liberarmi dalla convinzione che l'unica vera soddisfazione della vita non sono I soldi, non e' un grosso conto in banca, non e' un titolo altisonante davanti al proprio nome, ma la soddisfazione di aver fatto cio' in cui si crede, bene il proprio lavoro e il possible per portare avanti I nostri ideali.
E' vero, gli ideali non inpinguano il portafoglio, non fanno dormire sonni tranquilli, ma sono quello per cui viviamo.
Io, come tutti del resto, mi sono spesso posta la doanda:Per cosa viviamo?
Non per fare un mondo migliore, purtroppo da tempo ho capito che il mondo e' quello che e' e non cambiera', ma viviamo per fare qualcosa, e se possible qualcosa di buono e di utile.
Nel nostro piccolo o nel nostro grande.
Per cosa vive Arrigo Andreoni?
Lei dovrebbe avere una responsabilita' molto piu' grande della mia.
Perche' si e' scelto un ruolo molto piu' importante del mio.
E questa responsabilita' non e' sicuramente nello stringere accordi internazionali per dare lustro ad una compagnia e riempire le tasche di qualcuno, ma nel render un Servizio utile.
E' vero la Telecom e' una compagnia privata, ma nel momento in cui svolge un pubblico Servizio (di cui a tutti gli effetti mantiene il monopolio) ha dei precisi doveri.
Non mi venga a contare la storiella dell'atto di Ginevra del 96 e della fine del monopolio.
La TELECOM e' tutt'ora padrona delle linee telefoniche (strapagate dagli italiani) e in forza di cio' si fa pagare per ogni allaccio telefonico ben
150 Euro.
Uno dei click del mouse piu' cari di questa Italia sderenata.
Dopo l'esoso click della Telecom viene subito quello dell'Enel, Gas, Acque potabili etc...
Ora la mia domanda:
Non si vergogna Arrigo Andreoni di essere a capo di una compagnia che a tutti gli effetti e' un'associazione a delinquere, che difende gli interessi di un'oligarchia guidata in primo luogo da politici corrotti ed in secondo da portaborse di politici corrotti?
Lei lo sa cosa pensa il normale cittadino della compagnia di cui lei e' orgogliosamente a capo?
Ha mai provato a fare il 187 da privato cittadino?
La buona educazione non e' certamente una prerogativa dei dipendenti Telecom.
Cosi' pure la preparazione tecnica.
Si e' mai chiesto come funzionino le altre compagnie telefoniche al di la' del confine?
Si e' mai chiesto perche' in Italia tutto vada a catafascio?
Tutti sanno il perche', ma nessuno fa niente.
Perche' tutto sommato, le cose a certa gente vanno bene cosi'...
Non prova un po di rimorso Arrigo Andreoni?
C'e' ancora un barlume di speranza che Arrigo Andreoni riesca a vedere la realta' attraverso occhi annebbiati dal potere e dal denaro?
Io mi appello a questa speranza...
Wednesday, July 20, 2005
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2 comments:
Ciao Patrizia,
grazie a questa tua missiva al mio ex collega di CDA Arrigo Andreoni ho scoperto il vostro sito. E' stato il primo contributo positivo che io possa ascrivere al merito della persona a cui entrambi abbiamo dedicato parte del nostro tempo e della nostra attenzione.
Io l'ho fatto in questo articolo http://www.leeander.com/mt/archives/000055.html che NON pone al centro il nostro eroe, ma lo ritiene il più fulgido esempio di un approccio tutto italiano all'innovazione.
saluti
PS. Spero che qualcuno di voi si faccia vivo qui: http://beppegrillo.meetup.com/1/
Definirti "ex collega di CDA" di Arrigo Andreoni, al di là di ogni considerazione sull'Andreoni, denota una certa presunzione, un ego ipersviluppato. Chissà se anche lui va in giro dicendo che Leeander è un suo ex collega di CDA... Sarà. Ne dubito.
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